Trasformazione del processo produttivo

Per superare la crisi strutturale è oggi necessaria una innovativa modifica degli assetti e delle modalità di produzione di beni e di servizi . Infatti l’organizzazione dei fattori di produzione territoriali, per competere nella globalizzazione, necessita di una profonda rigenerazione dei fattori di produzione in sistemi
coordinati in una struttura a rete, capace di correlare lo sviluppo tra ricerca ed impresa, entrambe finalizzate a rilanciare la crescita locale della produzione e dello sviluppo socio-economico ed ambientale.
Le abituali risposte anti-crisi alle periodiche decrescite economiche, oggi non sono più sufficienti ; pertanto a livello territoriale occorre perseguire una crescita guidata dalla organizzazione a Rete Regionale di Poli Tecnologici, quali quelli promossi dalle strategie di innovazione e sviluppo della Regione Toscana che indirizzano vari settori produttivi, verso una loro riorganizzazione funzionale al superamento della crisi ambientale ed economica facendo particolare attenzione all’innovazione dei settori di produzione “tecnologicamente maturi” i quali rischiano una sempre più grave e generalizzata decrescita che progressivamente conduce all’effettiva loro esclusione del mercato globalizzato.
Lo sviluppo delle tecnologie emergenti quali sono le “nano- e le bio-tecnologie” hanno la potenzialità di accrescere l’efficacia nell’uso delle materie prime e dell’energia, consentendo una crescita del valore aggiunto al sistema produttivo dei beni e servizi, basato sulla collaborazione nel quadro della ri-organizzazione dei Poli di Sviluppo Regionali.

tratto da “Trasformazione del processo produttivo di beni e servizi a rete” – 2011 – Paolo Manzelli, Direttore LRE Università di Firenze

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Sistemi Informativi Ospedalieri. Un’esperienza vissuta

Nel 1994 l’Archivio di Ortopedia e Reumatologia, pubblicazione dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano,  rappresentò al mondo accademico una novità tecnologica da far invidia a tutte le altre istituzioni sanitarie italiane dell’epoca: il suo Sistema Informativo.

Questo è l’incipit delle Premesse dallo studio pubblicato:

Archivio di Ortopedia e Reumatologia
La copertina dell’Estratto

“È comune esperienza, purtroppo nel nostro Paese, osservare come in quasi tutte le organizzazioni siano presenti applicazioni informatiche spesso sottoutilizzate, se non addirittura inutilizzate, per l’incapacità di apporvi contenuti di metodo adeguati, oppure perché acquisite senza aver valutato la rispondenza delle prestazioni informatiche alle esigenze del metodo stesso . Anche in medicina le applicazioni informatiche rappresentano ormai una realtà molto diffusa, sebbene siano spesso il frutto di singole esperienze a livello locale; tali sistemi possono presentare quindi alcuni limiti, primo fra tutti il fatto di non essere interfacciabili con la conseguente impossibilità di condividere dati e procedure. Il punto di osservazione da cui si pianificano le attività ha una notevole incidenza sugli esiti ottenibili grazie all’introduzione di questi strumenti. Capita spesso di osservare la realtà, su cui si dovrà incidere, da troppo vicino correndo il rischio di approfondire in maniera abnorme affinamenti locali tralasciando, nel contempo, l’omogeneità dell’azione globale da intraprendersi.”

Parole ancora vere, purtroppo, in molti contesti pubblici e non solo.

Ecco l’articolo nella sua versione integrale. Buona lettura.

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Gentilezza. Dal Clima Aziendale al Cambiamento

Il successo e la sopravvivenza di interi sistemi economici dipendono dalla capacità delle imprese di attuare i cambiamenti necessari per far fronte, possibilmente anticipandola, all’evoluzione del contesto competitivo.
Il “cambiamento” organizzativo quindi condiziona l’evoluzione di un numero crescente di imprese e distrugge la maggior parte dei paradigmi organizzativi validi fino a pochi anni fa, ma rappresenta anche un’occasione di crescita, spesso l’unica, da cui trarre i massimi vantaggi.
Il processo di cambiamento che veramente trasforma un’organizzazione, sia essa una public company o una piccola impresa, è difficile quanto essenziale; richiede che le persone cambino cose a loro care: abitudini quotidiane, fedeltà, modo di pensare. Come contropartita per questi sacrifici, non viene offerto loro nient’altro che la possibilità di un futuro migliore.

Sulla leadership si è detto di tutto e di più e spesso sembra che i discorsi su di essa
portino a svuotare il concetto stesso. Ciononostante, al di là della “tenuta” del concetto di leader, nella letteratura sulla leadership emergono numerose istanze importanti per gettare lumi sulla natura e sulle esigenze delle organizzazioni, nonché ovviamente su come condurle (o favorirne lo sviluppo). Lungi dal provare a riassumere anche soltanto una parte della letteratura sulla leadership, ci limiteremo nelle pagine che seguono a una sorta di brevissima scorribanda attraverso alcuni contributi essenziali e relativamente recenti sull’argomento, focalizzandoci su quanto ci pare più interessante per un contributo allo sviluppo o all’esercizio della leadership “gentile” e adottando lo stratagemma (molto didattico, ci scusi il lettore) di evidenziare in neretto le parole chiave che a tale scopo ci sembrano più significative.

Fonte: Gentilezza_di_Paolo_Cervari_ed_Adelio_Schieroni – 2011

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Cultura e Comunicazione Scientifica alla portata del Cittadino

Cultura e Comunicazione Scientifica alla portata del Cittadino
Qualita’ e certificazione delle informazioni: l’esperienza di tre anni di studi
di Emilio Giuliano Bacigalupo(*) , Aldo Benzoni (#) , Adelio Schieroni (%)
(*) Specialista in Energetica Ambientale ed autore di oltre 100 articoli scientici
(#) Conexus – Associazione Scientica FATA Team
(%)Istituto Ortopedico Gaetano Pini – Associazione Scientica FATA Team

Relazione presentata al Convegno
“EGO~CreaNET European Meeting: La cultura dell’interrattività e lo sviluppo creativo” – Firenze, maggio 1997

La Pubblica Amministrazione è un fattore fondamentale di sviluppo del Paese, eppure nel suo complesso questa risorsa viene spesso giudicata negativamente.
Cosa assai differente avviene, invece, nel caso in cui si focalizzasse il discorso su una sua componente specifica e rappresentata dall’informatica pubblica.
Essa si occupa dello sviluppo e dell’interconnessione dei sistemi informativi automatizzati con l’obiettivo di migliorare sempre maggiormente i servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione, aumentando la trasparenza degli atti, contribuendo anche a ridurre i costi gestionali e produttivi, nell’orientamento di voler migliorare le prestazioni erogate ai Cittadini.
L’attività della Pubblica Amministrazione è stata più volte analizzata con schemi e modelli assai diversi: nel contesto di questa nota si suggerisce di utilizzare uno schema che, seguendo le indicazioni espresse dal D.Lgs. 39/93, assegni un ruolo centrale all’informazione.
Applicando questo schema, l’attività della P.A. viene definita in termini di informazioni acquisite e di informazioni cedute e, ai fini del controllo, l’informazione è rappresentata dallo scostamento fra gli obiettivi previsti dalle norme e attesi dai cittadini e dalle imprese.

L’importanza dell’informazione non si esaurisce, conseguentemente, nel processo produttivo della P.A. ma rappresenta un bene pubblico: una esternalità che solo la P.A. può mettere a disposizione della collettività.

Qui il testo integrale della RelazioneCultura_e_Comunicazione_Scientifica_alla_portata_del_Cittadino

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